Scopro per caso il blog Lo strano anello, di un dottore di ricerca in medicina molecolare, pieno di riflessioni molto forti, ma che fanno pensare.Qui critica una parte del mondo che si identifica come “di Sinistra”, ma al di là del riferimento politico, tocca punti di estremo interesse.Ripubblichiamo con il permesso dell’autore.
Il COVID-19 e la sinistra allo specchio del Male
24 01 2021
L’innamoramento della Sinistra per i lockdown – e più duri sono meglio è – può sembrare difficile da spiegarsi in un’ottica di storia del pensiero politico. Dopotutto, il virus dal punto di vista socioeconomico è assolutamente egalitario, è una forza biologica, non fa differenze di classe sociale. Viceversa, i lockdown colpiscono in modo sproporzionato i ceti medi e bassi, insomma, i poveri: darwinismo sociale allo stato puro, dunque.
Ma questo fraintendimento deriva dall’identificazione del pensiero di sinistra con il pensiero marxista, con la sua enfasi sui rapporti di produzione e le classi sociali. La realtà è però che il pensiero di sinistra è, in essenza, “luciferiano”, non marxista.
Per pensiero “luciferiano” intendo quel pensiero che ritiene che l’uomo sia in grado di sostituirsi a Dio e di fare il lavoro di Dio meglio di lui. “Dio” qui è solo una parola che si riferisce a quell’insieme di norme e di fatti che regolano l’andamento del cosmo, all’ordine naturale, se vogliamo.
Il pensiero di destra è storicamente rispettoso di Dio, ovvero dell’ordine naturale, spesso fino al punto di negare il diritto dell’uomo a migliorare la propria esistenza a dispetto dello stato “naturale” delle cose. La destra è quella che dice che cambiare l’ordine sociale è un crimine contro Dio, è quella che dice che lo status quo è giustificato dal diritto divino; per essa vi è nel modo in cui le cose vanno “naturalmente” un’intrinseca saggezza, e lotta per mantenerlo – anche in quei casi in cui esso sia ampiamente perfettibile.
La sinistra invece è quella forza che vuole sovvertire l’ordine delle cose, è una forza che agisce “contro-natura”, che vuole sostituirsi a Dio e ritiene in effetti di poter fare meglio di lui. Come Lucifero, appunto – e per questo ho detto “luciferiano”, e non “satanista”. Essa lotta per sovvertire l’ordine naturale delle cose e creare il Paradiso in Terra.
Attenzione: tutto ciò non va inteso come indicativo di una tendenza della sinistra verso il “male”. Ripeto: non ho parlato di satanismo, ma di luciferanesimo. La sinistra non solo non è incline al male, ma è incline al bene molto più della destra. La destra conosce e riconosce l’esistenza del male, o se preferiamo delll’oscurità, nel mondo. Sa che il mondo ha pestilenza, carestia, guerra e morte, i Cavalieri dell’Apocalisse. Ma per la destra queste cose hanno un ruolo nell’economia del cosmo, una funzione assegnata dalla saggezza di Dio o comunque dall’ordine della natura. Sì, nel Paradiso non ci saranno sofferenze di alcun tipo… ma il Paradiso è in cielo, non in terra. La Terra è il regno di pestilenza, carestia, guerra e morte. Non dobbiamo ingannarci sulla natura oscura e tragica dei quattro cavalieri, ma anche nella loro oscurità e tragedia sono forze “sane”, sono da accettarsi. Non così per la sinistra, la sinistra le vuole annientare e danzare sui loro cadaveri. Sì, tutte e quattro, perfino la morte, l’attimo definente del vissuto umano, nel lungo termine il pensiero luciferiano vuole annientarla. La sinistra vuole annientare il Male ovunque esso si annidi e con qualunque mezzo, lo vuole così tanto che è insoddisfatta del lavoro fatto da Dio in proposito, e in questo senso ha una tendenza al Bene molto superiore a quella della destra.
Beninteso: l’ordine naturale di cui sto parlando qui non è il fatto fisico irriducibile, la Natura così come necessità ordina che vada. Quello di cui parlo è principalmente qualcosa di percepito, un avatar dello status quo, delle “cose così come sono”; non stiamo parlando di ciò che effettivamente è irriducibile e necessario, ma di ciò che viene percepito o meno come tale: le cose che sono come sono perché così devono essere, che vanno come vanno perché così è giusto che vadano. Poi ci sono cose che sono così come sono perché non possono essere altrimenti, le vere leggi naturali, e altre che sono così perché così sono state impostate dalla società e sono modificabili.
Tuttavia, dal punto di vista psicologico, possono essere molto difficili da distinguere, e in effetti il problema è proprio quello: che la destra scambia alcune mere consuetudini e costrutti sociali per immutabili e sacre leggi del cosmo, mentre la sinistra spesso scambia le sacre ed immutabili leggi del cosmo per mere consuetudini e costrutti sociali. Abbiamo fatto su questo blog molti esempio del primo caso; per esempio la destra è tipicamente convinta che i bambini debbano essere cresciuti da due genitori di sesso opposto perché “così è naturale”, ma in realtà stanno parlando semplicemente di una consuetudine, non di una necessità. Il principio implicito è che “se le cose sono così come sono, c’è sicuramente un buon motivo e vanno mantenute così.” Questo tipo di ragionamento è chiaramente difettoso: non sempre il motivo per cui le cose sono così come sono è davvero buono, e anche in casi in cui lo sia stato in passato, magari oggi è sorpassato.
Ma della destra questo blog ha parlato tanto; il problema della sinistra, invece, è che non rispetta le ragioni preesistenti di un certo status quo, le quali non sempre sono buone e valide, ma in moltissimi casi sì: un buon motivo di essere ce l’hanno. Inoltre, la sinistra ha un tendenza a non riconoscere l’esistenza di dati naturali irriducibili che limitano la sua azione. Laddove il pensiero cristiano della destra è caratterizzato dal senso del timor di Dio, il pensiero luciferiano è caratterizzato dall’orgoglio, dalla hybris, la tracotanza. Va da sé, però, che se nella vita è importante avere un po’ di orgoglio, è anche importante saper riconoscere i propri limiti, perché chi ha troppo orgoglio può far male a sé stesso e agli altri…
Il marxismo è una delle declinazioni di questo pensiero luciferiano: la specie umana può con le proprie forze sovvertire completamente l’ordine sociale, e con ciò s’intende ogni ordine sociale, e costruirne uno nuovo, giusto e perfetto, un Paradiso. Nel caso del marxismo, l’ordine da sovvertire sta nel modo in cui è fatta la società, che abbiamo costruito noi stessi, e quindi l’obbiettivo sembra immediatamente a portata di mano… l’ostacolo insormontabile qui è la famosa “natura umana”, la cui esistenza infatti la sinistra tendenzialmente nega.
Ma il marxismo è solo una forma di pensiero luciferiano. Il suo principio resta che l’uomo può, e dunque anche deve, creare il Paradiso in terra e annientare il Male. Nel caso della pandemia la declinazione del pensiero luciferiano è la seguente: l’uomo può annientare il Male, in questo caso la pandemia, e dunque deve anche, e deve fare tutto quanto in suo potere allo scopo.
L’innamoramento della sinistra per una metodica di lotta che in termini economici è l’apoteosi del darwinismo sociale, una specie di nazismo economico a ben vedere, non sorprende se ci si ricorda che la persona di sinistra ha spesso come imperativo di creare il Paradiso in Terra, deve farlo a qualunque costo e rispetto a questo obbiettivo le forze che si oppongono, siano esse naturali o sociali, sono tutte ostacoli da spazzare via.
E quale minaccia peggiore al Paradiso in Terra di una catastrofe naturale…? In un certo senso le catastrofi naturali sono inammissibili nel pensiero luciferiano più puro, perché sono un tentativo di quel dannato Dio di rimetterci in catene. Come disse un commentatore che lessi su facebook e di cui non ricordo il nome, “per la sinistra le pandemie sono costrutti sociali particolarmente reazionari”. La sinistra ha deciso di ignorare completamente il dato di fatto scientifico, quello per cui una pandemia per la quale non hai un vaccino non è un fenomeno contenibile con strumenti umani, e sta ancora ignorando completamente i limiti di sostenibilità sociale ed economica di uno stato di blocco prolungato di tutta la vita del continente – anche questo un fattore che non dipende minimamente da fattori sociali, da politiche, da interventi, ma è un semplice “fatto”, un elemento dell’ordine delle cose: una società deve produrre per vivere.
Il minimo comune denominatore del dibattito europeo – inesistente, in realtà – sulle misure contro il coronavirus è l’eliminazione dal discorso del dato biologico irriducibile. Anche nei rari casi che qualche voce critica verso la gestione di Conte e dei suoi si elevi, che cosa dice quella voce? Che potevano fare meglio, che potevamo avere meno morti, con una gestione migliore (magari, perché no, con un lockdown più duro e lungo ancora! Ci piacciono le cose dure e lunghe).
E si vanno a dissezionare le mortalità di tutti i paesi del mondo, scrutando quei numeri enigmatici, di complessità infinita, determinati da migliaia di variabili regionali diverse, li si viviseziona fino alla terza cifra decimale, alla ricerca di null’altro che dei segni che una politica abbia funzionato meglio o peggio di altre. Il tutto come se la pandemia fosse, appunto, un semplice fatto sociale e politico che obbedisce ai DPCM, e non un fenomeno biologico che obbedisce alle leggi della fisica e della chimica. Il dato biologico è lì soltanto per essere trasceso, controllato, imbrigliato. E generalmente la persona di sinistra termina la sua vivisezione dei numeri della pandemia concludendo, colma di ammirazione, che la Cina, sanguinaria dittatura dalla matrice comunista ed esecuzione capitalista, è il paese migliore del mondo, perché col ferro, col fuoco e col sangue, essa ha trionfato sulla biologia stessa. Ha sconfitto il virus, e ha così dimostrato l’inesistenza di un ordine naturale, o che se esiste noi possiamo fotterlo.
Marxismo presente solo in tracce, qui, come la frutta a guscio sulle etichette degli alimenti. Ma la sinistra è in grado di levare critiche ai governi anche sul piano economico… per esempio rimprovera al governo la povertà dei ristori e il ritardo a fornirli. Ovviamente non c’è ristoro che possa compensare un piccolo imprenditore o negoziante di due anni di inattività forzata; dopotutto i soldi sono solo una misura convenzionale della nostra capacità di produrre, e se tu non stai producendo i soldi diventano carta igienica. I ristori servono a rendere un po’ meno cataclismico il lockdown, ma il lockdown resta sempre un cataclisma, e se una persona non lavora per due anni non è con una mancetta di due lire che la rimetterai in carreggiata. Ma dopotutto, se si può rivoltarsi contro la biologia e trascenderla, ed è la definizione stessa di “ordine naturale”, figurarsi se non ci si può rivoltare contro l’economia.
E nel caso della pandemia, la declinazione marxista del luciferianesimo, che si rivoltava verso la natura umana e le strutture sociali che ne derivano, come appunto l’economia, è stata “sorpassata” da una rivolta molto più vasta e radicale contro la natura tout court, contro la biologia, contro i virus, contro la costituzione dei nostri organismi, i nostri corpi, le cellule del nostro sangue. Sotto accusa non è più solo il modo in cui vendiamo e compriamo e produciamo e ci procuriamo il cibo; ora è sotto accusa il modo in cui respiriamo, il modo in cui facciamo sesso, il modo in cui frequentiamo le persone e abbiamo una vita sociale, il modo in cui camminiamo, l’uscire di casa, il godere del sole e dell’aria. L’uomo è questa scimmia sociale evolutasi nella savana, fatta per correre, cacciare, raccogliere, e poi giocare coi suoi simili, farci sesso, baciarli, abbracciarli… questo è il dato biologico umano. Ovviamente virus, batteri, parassiti, non fanno che sfruttare la nostra biologia contro di noi, è il loro modo intimo di funzionamento… Sono, in un certo senso, parte di noi. Certo non possiamo bandirli senza in qualche misura lasciarci alle spalle la nostra biologica umanità.
E questo è il nuovo obbiettivo. Il 2020 ha formalizzato un progetto globale di “riforma biologica” dell’essere umano, il primo della storia. Dopo aver tentato di bandire la guerra e la carestia, e per inciso senza neanche esserci riusciti, già ci sentiamo pronti a fare il passo successivo: bandire la pestilenza – e in futuro, la morte. Questo è l’apice della rivolta luciferiana.
Una ribellione ha semplicemente assorbito e cancellato l’altra.
Moltissimi spunti notevoli, non solo filosofici, in questo post.
Ci sono anche varie cose non condivisibili, in alcuni casi da rispedire al mittente.
Ne cito una sola, lasciando ad altri commentatori le pulci su altri aspetti: “un elemento dell’ordine delle cose: una società deve produrre per vivere”.
Ma produrre cosa? Dunque è nell’ordine della natura umana produrre, a prescindere da cosa? Ma ci cosa parliamo su Apocalottimismo, se poi anche la produzione più inutile è considerata fine a se stessa o meglio a far girare quel che chiamiamo “economia”? Credo che invece un’economia non sia tale, se non coinvolge anche l’oggetto della produzione (non solo il mezzo e la sua proprietà). Vale per l’economista, che può pure addormentarsi sui suoi libri se guarda solo i grandi numeri. Vale però anche per ogni persona, il cui progetto di vita non si esaurisce nella ricerca di una “sua” produzione remunerata in denaro.
Come impostazione di fondo del post, si rivela proficuo l’utilizzo della scusa “destra/sinistra” per riflessioni ben più alte eppure più concrete, rispetto al chiacchiericcio da bar o da Parlamento. Si intravvede però tra le righe un consistente deragliamento, per il quale la scusa non è più tale ma diventa il filo conduttore. Secondo me erroneo, perchè porta il lettore a dedurre che la risposta qui definita “di sinistra” sia quella sbagliata alla Crisi. Non ne sarei così sicuro: che sia di sinistra, che sia quella sbagliata, che consista proprio in quel che qui si descrive.
Eppure, da esperti di scienze dure… ci si dovrebbe accorgere che queste ultime, col loro Metodo, fanno capire a fondo queste difficoltà di “tecnici” “scienziati” e “politici” nell’affrontare crisi come quella pandemica. Il pensiero umanistico unisce i fili, con l’intuizione filosofica nonchè il bagaglio di storia e cultura. Il Metodo scientifico offre vari modi di costruire modelli, per la realtà come per la sua eventuale manipolabilità.
I modelli, appunto. Nelle scienze moderne, questi hanno raggiunto livelli elevatissimi di elaborazione. In vari settori (ma non in tutti, purtroppo), si è consapevoli delle trappole ideologiche connesse all’intreccio tra “modelli teorici” e “modelli empirici”. Quando i parametri sono molti, l’intreccio assume molte forme diverse. E lo scienziato rischiando ogni giorno di perdere di vista la realtà descritta e focalizzarsi sulle proprie convinzioni. Solo la vituperata settorialità lo salva in parte: quando diventa un tuttologo, deraglia per sillogismi.
Cosa ne rimane? Ne resta che lo scienziato più intellettualmente onesto sa di schematizzare la realtà in “modelli concettuali”, che sono descrizione dichiaratamente parziale. In altri termini, usa modelli che dividono la realtà in singoli concetti di stati o processi, ricostruibili nella mente.
Qui entra in gioco il rapporto coi modelli più elaborati, che girano solo grazie all’informatica. Essi non sono comprensibili per singoli concetti, ma sono utilizzabili solo a valle dell’intervento del calcolatore, che in questo senso è Dio perchè ne sa più dello scienziato.
Lo scienziato è dunque luciferino, quando DOPO aver programmato un modello che ne sa più di lui (a prescindere dal suo eventuale apprendimento automatico)… insiste a volerlo migliorare isolando modelli concettuali, che per forza si traducono in modellini figliocci da implementare anch’essi al computer. Il bello è che così funziona! I figli spesso (anche se non sempre) migliorano i padri.
Ecco spiegato perchè il vero scienziato di oggi non ha paura del Lucifero ch’è in lui.
Ho il timore che altri atteggiamenti finiscano col divinizzare ancor più la Macchina o, viceversa, ancorarsi ai concetti già presenti nella propria mente e meno adattabili alle situazioni critiche.
Tutto ciò è faccenda di destra e sinistra? Boh… Se volete farmi portare oltre tale “scherzo”, direi che c’è un terzo polo: i seguaci della Macchina…
Grazie mille per i pensieri stimolanti. Ho letto con interesse l’articolo e il commento sul blog. Ho ottenuto il link ad Apocalottimismo- Blog da un blog tedesco, sul quale è stata pubblicata una traduzione dell’articolo di Paul Cudenc. Sto cercando di avere una panoramica della discussione in Italia dalla Germania. La mia impressione è che la pandemia sia vista molto più come un disastro naturale in Italia che in Germania. Anche in Germania, ci sono molte persone di sinistra tra i sostenitori di un lockdown ancora più duro ( zero covid). Sostengono che tutti i lavoratori devono essere protetti finché il virus non sarà sconfitto e sparito. Coloro che criticano il liockdown e le misure non sono di destra o fascisti, come la stampa tedesca ama riportare. L’argomento contro le misure è che la pandemia non è un disastro naturale, ma essenzialmente non è più pericolosa di una forte influenza. Se la mia impressione non mi inganna, in Germania si discute molto di più sull’abuso della scienza da parte dei politici (soprattutto il professor Drosten, il test PCR, i pericoli delle vaccinazioni), Big Pharma, Big Data, Great Reset e homo deus, La Macchina che in Italia. I media mainstream sono stati molto criticati qui per molti anni, quindi ci sono molti media alternativi, ma stanno avendo sempre più problemi, ad esempio i canali di youtube vengono cancellati. Com’è in Italia? Quali sono i media e le voci (oltre a Matteo Gracis) che criticano radicalmente la politica dei covid? Potete aiutarmi? (purtroppo tradotto con deepl, perché il mio italiano non è abbastanza buono. Ho linkato Apocalottimismo alla fine di questo articolo, ma il mio blog è in realtà un blog di viaggi. Quindi non interessa a molti lettori). https://www.dasmeerundapulien.com/2020/10/30/gegenfeuer/